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Arboris Belli 2018

Sfilata storica delle città UNESCO

Nel segno della storia

Alberobello e Caserta si incontrano

Nel giorno del suo 221mo compleanno, la Capitale dei trulli ha festeggiato in modo speciale l’anniversario dalla liberazione feudale e il riconoscimento di città regia da parte di re Ferdinando IV.
La giornata è iniziata Nel segno della Storia.. con il corteo storico di Arboris Belli e della Real Colonia di San Leucio che ha attraversato tutta la zona Monti. Il corteo è stato una rappresentazione visiva del codice delle leggi promulgato da Re Ferdinando IV di Borbone che alla fine del ‘700 pensò di istituire una fabbrica di sete grezze e lavorate, dalla produzione del baco da seta fino alla realizzazione delle stoffe pregiate.
A seguire, nella sala consiliare «Gianpiero De Santis» del Municipio c’è stata la firma del protocollo di intesa tra i Comuni di Alberobello e Caserta per l’avvio del Gemellaggio tra le due Comunità che, oltre ad essere entrambi siti UNESCO, hanno avuto in comune lo stesso Re, Ferdinando IV, appunto.
Il protocollo è stato sottoscritto dal sindaco di Alberobello, Michele Longo e dal sindaco di Caserta, Carlo Marino «per dar vita a una collaborazione per rafforzare i rapporti tra gli attrattori turistici pugliesi e casertani, al fine di valorizzare il rispettivo patrimonio naturale, artistico e architettonico in un articolato contesto di scambi culturali e socio economici», come si legge nello stesso protocollo.
«Oggi Alberobello e Caserta si incontrano in un abbraccio che riallaccia i fili della nostra storia – ha detto il sindaco Michele Longo –. A Caserta abbiamo subito respirato il profumo di casa. Ci auguriamo da oggi di sentirci ancor più fratelli, aumenteremo gli scambi culturali soprattutto della nostra identità. L’idea di questo gemellaggio è nata in pochi secondi e in poco meno di sei mesi lo avviamo qui per concluderlo con la visita che volentieri faremo a casa vostra che sentiamo già casa nostra. Siamo fratelli da tanto tempo e oggi ci riabbracciamo come fratelli che non si vedono da molto e vogliono parlare anche del loro padre dei loro nonni. Grazie perché ci regalate la vostra identità che da oggi sentiremo anche la nostra. Alberobello è vostra e voi da oggi siete tutti alberobellesi».
«Con Alberobello condividiamo l’orgoglio di sentirci uomini e donne del Sud – ha detto il sindaco di Caserta Claudio Marino –. L’orgoglio di sentirci comuni rispetto ad alcuni percorsi importanti. La sfida però è andare oltre, è costruire un percorso. Non basta rievocare la storia ma nel segno della storia dobbiamo costruire la prospettiva di stare al Sud, la prospettiva di chi crede che nella propria identità, nella propria storia, nella propria cultura si può costruire la prospettiva per i nostri giovani affinché possano restare nella nostra terra e qui costruire il loro futuro».
Ad Alberobello e a Caserta sono arrivati i complimenti di Giacomo Bassi, sindaco di San Gimignano e presidente nazionale dell’associazione Beni italiani patrimonio mondiale UNESCO in una lettera letta dall’assessore alla Cultura, Alessandra Turi, che ha curato il percorso del gemellaggio: «Vi faccio i complimenti per la bellissima idea, che un po’ è anche nata in seno al nostro sodalizio associativo, ed alla rete dei Siti Unesco italiani. Quello di creare sinergie e rapporti positivi tra Siti è uno degli obiettivi della nostra Associazione e voi gli state dando attuazione, con la saggezza e l’impegno che vi contraddistingue e con la sapienza amministrativa che io conosco bene. Per questo non posso che congratularmi vivamente con voi, augurando a questa idea uno sviluppo concreto nell’interesse superiore dei nostri territori e della loro vocazione testimoniale e culturale».

4^ edizione

Antichi Giochi

Torneo di giochi a squadre e gare di abilità

Lino Banfi ha dato il via agli Antichi Giochi in piazza del Popolo.
Il nonno più famoso d’Italia, dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria, ha salutato i tantissimi bambini in costume che hanno preso parte ai giochi e si è concesso a foto e autografi.

«Conservate le vostre tradizioni sempre – ha detto Banfi ai bambini –. Ditelo anche ai vostri figli quando sarà il momento». E, rivolgendosi al sindaco, con la sua consueta ironia ha aggiunto: «Facciamo una cosa: questi 221 anni dividiamoli in due, 121 li prendo io e 100 tu. Io ho parlato con chi di dovere e mi ha detto che altri 8-9 anni posso vivere. Ne ho già 82, vediamo come va, ma io mi auguro di tornare ancora e verrò a trovarvi».

Tanti i giochi che si sono svolti in piazza del Popolo e in corso Vittorio Emanuele e che, oltre ai bambini in costume ,hanno coinvolto anche tanti piccoli turisti di passaggio e di ogni nazionalità: un Torneo di giochi a squadre e gare di abilità come la Corsa con i sacchi, il Tiro alla fune, la Mula, Centra il centrone, Palla di pezza, Stai là, Porta la sporta e tanti altri, organizzati in collaborazione con il Gruppo Scout Alberobello 1 e le scuole di ogni ordine e grado.

Rappresentazione scenica

Corpi di pietra

Note di regia

“Possiamo raccontare nuove storie non facendo un semplice elenco di cosa è accaduto. E lo scopo di questo lavoro è raccontare come B che segue A sia avvenuto. Il punto di partenza è la nostra storia, il calcare.”

Queste le parole del Prof. Lucio Plantone che introducono la pubblicazione del 6 Dicembre appena trascorso “Storia e identità di Alberobello”.
Alla luce dei nuovi studi, la rievocazione storica di quest’annosi sviluppa come un viaggio in alcuni dei momenti più trascurati, ma fondamentali, della memoria di Alberobello.
Poco distanti dal centro storico e dai trulli, ci si sposta nel centro “moderno” del paese, per esporre fatti che non possono essere messi in un vicolo, ma che devono essere evocati in pubblica piazza.
Una messa in scena in cui la parola, la danza, il canto, la musica e il video immergono lo spettatore in un teatrale caleidoscopio, per provare ad osservare la borghesia e la nobiltà che hanno vissuto e guidato la capitale dei trulli dal 1600 ad oggi.
Come già fa da più di dieci anni, l’associazione culturale ARTECA indaga la vita passata più che il futuro e, avvalendosi della collaborazione di professionisti ma soprattutto di volontari cittadini, questa volta prova ad indagare il concetto di estraneità attraverso l’osservazione della pietra.Pietra studiata, distrutta, elevata, scolpita, barattata, mangiata.
Una storia sconosciuta, perché difficile da riscontrare nei pochi documenti che la riguardano, tradotta in performance cittadina attraverso immagini e significati che vogliono essere ripetuti continuamente davanti agli occhi dello spettatore.