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Il marchese Vivenzio chiede indicazioni a dei contadini per raggiungere la Selva
Rievocazione Storica

Arboris Belli

30-31 ottobre 2021
Alberobello - Rione Aia Piccola
Ingresso gratuito

Programma

Sabato 30 ottobre

Nel pomeriggio
Animazione di strada itinerante

Artisti di strada, musicisti e figuranti in costume animeranno le principali vie cittadine con performance in movimento.

Ore 18:00 - 19:30 - 21:00
In difesa della Selva

Rappresentazione scenica

Domenica 31 ottobre

Durante la giornata
Animazione di strada itinerante

Artisti di strada, musicisti e figuranti in costume animeranno le principali vie cittadine con performance in movimento.

Dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 17:30
Museo Vivente del Trullo
Ore 18:00 - 19:30 - 21:00
In difesa della Selva

Rappresentazione scenica

Direzione Artistica

Carmelo Sumerano

Teaser
Short Movie

Riprese integrali

Rappresentazione scenica
Digital signage e Museo Vivente del Trullo
Animazione di strada
Rappresentazione scenica

In difesa della Selva

Evento rievocativo della venuta in Alberobello del marchese Vivenzio, con allestimento storico e musiche dal vivo originali composte per l’occasione.

Note di Regia e Drammaturgia

In Difesa della Selva” è una pièce teatrale pensata per rievocare la verità storica di Alberobello contestualizzata con gli eventi nazionali e internazionali di fine settecento: le guerre per la Successione Spagnola e la Rivoluzione Francese. Dal fermento dell’Arcadia (che, poggiando sul Classicismo, nacque per debellare le concezioni filosofiche e artistiche del Barocco), si passò alla spinta Illuministica (la quale riteneva che ogni conoscenza proviene dai sensi e la ragione conferma l’esperienza, fondamento per combattere pregiudizi, subordinazione, credenze dogmatiche e autorità sopraffattrici).

L’Italia meridionale era un campo di battaglia aperto. Il Re di Napoli Ferdinando IV di Borbone, per la salvaguardia delle prerogative reali e la repressione del banditismo, attuò la logica del compromesso: uno scambio politico con i Baroni che promettendo fedeltà ricevevano grandi privilegi. Le crisi del secolo precedente, però, avevano avviato un movimento di popolo con l’obiettivo di ottenere l’indipendenza dal potere feudale e porre le basi per attuare riforme sociali e politiche; nel tempo si formò anche un movimento borghese antispagnolo e antifeudale che voleva riappropriarsi del potere. Ad aggravare il garbuglio contribuì la posizione del Papato, che appoggiò le mire borboniche e ostacolò l’occupazione militare francese.

La pièce prova a dar spazio a tutte queste voci e alle loro pulsioni: l’attuario Nicola Maria Vivenzio, napoletano, rappresenta la posizione del Re; don Antonio Sancho è l’avvocato difensore del popolo di Alberobello, accompagnato da sua moglie donna Maria Antonia Waldermann; don Andrea Gabellone è l’avvocato difensore della Casa di Conversano; la cameriera Anna Maria è la voce del popolo e l’orfana Angiola ne è l’essenza.

Sinossi

L’idea alla base della pièce è la compresenza di presente e passato, perciò si assiste all’evolversi degli incontri che don Vivenzio tenne nel palazzo comitale, alternati ai momenti in cui una guida turistica prova l’accorata narrazione dei fatti a turisti disinteressati alla Storia e ai luoghi. Il vento di indipendenza di quei giorni cruciali per la cittadina, diventa una brezza appena percepibile nel presente, e sta al pubblico coglierne la grande portata. Per quanto l’avvocato del Re legga documenti, ascolti testimoni, studi gli incartamenti, alloggiando nelle stanze del Conte scopre che la verità risiede nelle parole della cameriera e dell’orfana: concrete rappresentanti del popolo. Le loro necessità troveranno spazio nelle prese di posizione di don Sancho, nel cuore colto di sua moglie donna Waldermann e, nonostante don Andrea si giochi il tutto per tutto pur di far mantenere lo status quo imposto dal Conte di Conversano, a determinare la decisione definitiva documentata dalla Relazione di don Vivenzio sarà proprio il valore intrinseco della libertà. Così, l’attenzione si sposta dal culto delle tradizioni e del folklore, al potere decisionale della classe borghese che ne agì effettivamente la trasformazione da Selva a Città. Lo spettacolo si chiude con un monito, che è allo stesso tempo memoria e compito per il presente:

don Vivenzio. Il buon legislatore è come un maestro di musica, dev’essere capace di creare un’armonia compiuta e perfetta. Oggi ne abbiamo scritto l’Ouverture.

donna Waldermann. Che cosa ne sarà adesso? Del Popolo, intendo, di Alberobello.

don Vivenzio. Adesso tocca a loro.

Drammaturgia e Regia

Pasquale D’Attoma e Arturo Del Muscio

Maestro compositore

Giuseppe Matarrese

Personaggi - Interpreti

don Vivenzio – Carlo D’Ursi
donna Waldermann – Lidia Pentassuglia
don Sancho – Domenico Indiveri
don Gabellone – Dario Faggiano
Anna Maria – Antonella Nardomarino
Angiola – Stella Girolamo

Coro

Guida turistica – Paola Girolami

Franco Cardone
Orazio Girolamo
Giovanni Lacirignola
Antonio Loperfido
Livianna Loperfido
Giovanna Monopoli
Lucrezia Piepoli
Paolo Napoletano
Andrea Ruppi
Emiliana Ruppi

Musica dal vivo

Segni Folk Band
Pierluca Lacatena (voce – chitarra)
Catianna Bimbo (voce)
Joshua Zito (tammorra)
Germano Maffei (fisarmonica)

Paola Girolami (voce)

Museo Vivente del Trullo

Il nostro Museo dei mestieri storici e della vita contadina è stato visitabile a piccoli gruppi all'interno del rione Aia Piccola, con circa 300 ingressi totali.

Mestieri

Leonardo Colucci (trullaro)
Giuseppe Girolamo (cestaio)
Stella Girolamo (filatrice)
Madia Mastrovito (pastaia)
Pietro Matarrese (falegname)

Guida

Gabriella Girolamo

Animazione di strada

Le principali vie cittadine sono state animate da artisti di strada, musicisti e figuranti in costume. Saltimbanchi, sputa fuoco, giocolieri, trampolieri, danzatori e musicisti hanno guidato i visitatori verso il rione Aia Piccola, sito della rappresentazione scenica e del Museo Vivente del Trullo.

Artisti di strada

Compagnia dei birbanti
Stefano Bitetti
Tommaso Cianciaruso
Guido Leronni
Maria Giovanna Procino

Giulia Colucci

Musicisti

Emanuela Aquilino
Vito Lorenzo Gasparro
Angela Miraglia

Raffaele Cassano
Mario D’Elia
Luigi Maggipinto

Figuranti

Angela Consoli
Christian Ficco
Stefania Ruggeri
Chiara Sgobba
Carlo Vigilante

Digital signage

Il piano inferiore dell'edificio storico conosciuto come Casa D'Amore è stato allestito con pannelli informativi, monitor e arredi storici, per raccontare la storia di ARTECA, strettamente intrecciata alla storia di Alberobello.

Backstage

Per l'organizzazione dell'evento abbiamo potuto contare sull'aiuto prezioso dei soci e dei professionisti che si sono messi a disposizione, grandi e piccoli contributi di tempo e passione hanno garantito il successo di questo evento. Grazie ancora a tutti.

Scenografia

Marina Palasciano
Carmelo Sumerano

Costumi

Carmelo Sumerano

Responsabile costumeria

Stella Girolamo

Trucco e parrucco

Cristina Di Mola

Foto

Michele Stallo

Video

POMO Production – Teaser e reportage
Michele Lucarelli (operatore 1 e video editing)
Luca Desiderato (operatore 2)

Officine B12 – Web documentary

Proiezioni

Engie – Unique Eventi

Comunicazione, promozione, grafica

Gabriella Girolamo
Emiliana Ruppi

Stampa

Arti Grafiche AGA
Cromie

Accoglienza

Gabriella Girolamo
Maria Mignolo
Flavia Piepoli

Service

Saturno2 Service Srl di Marcello Pace

Logistica, allestimenti

Giuseppe Girolamo
Fedele Sgobba

F.lli Plantone Stefano e Pietro S.N.C.
New Tecnoservice s.r.l.

Ringraziamenti

Radio Club CB dei trulli K96La VigilanteStudio Farina
CoffeeNet di Giuseppe Masciulli – Ristorante Tremme – Focacceria La Lira
Trulli Holiday – Giuseppe Maffei – Don Beppe Frugis